mercoledì 23 novembre 2011

Nove

Perché si era sposato? E perché proprio con quella donna?
Alida aveva una sua bellezza, anche se poco appariscente.
Intelligente, sapeva affrontare le situazioni, e le
responsabilità non le facevano paura, non si tirava indietro
di fronte a nulla. Era affettuosa, e certi suoi slanci
a volte lo sorprendevano, anche se in fondo restava una
donna semplice. L’ideale per mettere su famiglia, avere
dei figli. Una brava donna di casa. Prima di lui, gli aveva
detto, non aveva avuto nessuno. Forse era vero, forse no,
ma che importava? Ora era sua, tutta sua. (continua)

lunedì 31 ottobre 2011

elegia cinque

Alida uscì lentamente dalla città. Seduta alla guida, fantasticava, la mano distesa lungo il fianco. Tra indice e medio, senza accorgersene arricciava l’orlo della gonna, un leggero pizzo di trina, grigio chiaro, morbido al tatto…
Quel tocco le dava un lieve piacere, così simile a quello dei suoi primi baci di ragazza. Lo stessa emozione del primo raggio di sole sulla sua pelle nuda, quando sul finire della primavera con le amiche scendeva al bagno giù al lago, alla Baia delle sirene. Al tocco dell’acqua, in precario equilibrio sui viscidi ciottoli(segue)

domenica 25 settembre 2011

broussonetia papyrifera

Tantissimi amici mi hanno scritto,
in risposta alla richiesta di aiuto e in breve tutto è andato a posto, nell'albo dei ricordi. La pianta misteriosa si è così rivelata la comunissima (adesso si può dire) Broussonetia Papyrifera, di cui potete trovare notizie sulla rete molto facilmente. Ma, come mi scrive la poetessa Ida Travi, "quando si scopre un arcano se ne affaccia subito un altro"...
Così è per me. La scrittura serve a intrigarci la vita, e più che svelare la verità, la ri-vela di panni opachi e misteriosi. La Broussonetia, tanto usuale lungo le nostre strade di campagna, sulle scarpate più desolate, ha una sua grazia domestica e insieme esotica, direbbe Freud perturbante...

Infine, vorrei ringaziare tutti voi, chi mi ha risposto ma anche gli altri che hanno la pazienza di leggermi, regalandovi un racconto di fiori, dal mio ultimo libro, Raccontarsi.
E, a proposito di Raccontarsi, presto lo presenteremo, Ernesto ed io, anche in città, a Verona.
Ma i fiori mi stuzzicano, e vorrei proprio dedicar loro una attenzione meno fuggevole: degli incontri letterari?

Magari qualcuno dei miei corrispondenti ha un'idea migliore...

a presto
Franco Ceradini


IL RACCONTO

Fiori d’autore (uno)

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Ci sono fiori particolarmente sfortunati. Sono quelli che, troncati nel pieno del fulgore, finiscono in certi grandi secchi, in compagnia di altri loro simili, ugualmente belli e appariscenti, e da qui, scelti con cura, vanno a formare mazzi di varia forma e grandezza. Per loro, la fine anzitempo sembra essere stata barattata con l’onore di una destinazione elevata: un regalo raffinato e gentile, un pensiero d’amore, l’omaggio a un’artista al termine di uno spettacolo applaudito.
Alcuni di questi mazzi trovano poi una sorte imprevista (continua)